Ogni volta che mi trovo di fronte ad un fiume o una cascata mi arrivano due parole: Tutto scorre.
E così penso alla vita, alle relazioni, agli eventi, al dolore, al tempo e mi ripeto che davvero tutto scorre.
Dentro di noi, e fuori, tutto scorre.
E quando accade mi chiedo se sia meglio mettersi in direzione del fiume o contro corrente.
Non credo ci sia una risposta unica, né una sola giusta, ciascuno sa, però, quale sia la posizione che lo nutre davvero a seconda del momento in cui si trova.
Io, se penso ad alcuni rapporti e/o situazioni della mia vita, mi sento un pò come se fossi stata controcorrente, con quella sensazione di rinvigorire una forza che ha consumato senza aver rinforzato, dimenticando la meraviglia del lasciare che accada ciò che deve accadere con naturalezza.
Un po’ come se il mio essere volesse scrivere una storia già scritta, togliendo spazio e modo alla reciprocità e nascondendo l’autenticità di ciò che è e di chi mi circonda.
E così facendo ho mangiato una sensazione di fatica, senza accorgermene del tutto, che mi faceva sentire piena di tanta energia per gli altri e pochissima per me stessa.
Quella fatica figlia del voler fare, cercare, trovare, sistemare, rimediare, colmare, coprire, accantonare, sviare, tenere, mantenere, giustificare.
Un po’ come sostituirmi all’altro nel suo pezzo, pensando, così, di aiutare e agevolare la relazione.
Invece mi ritrovavo, poi, un pò gonfia e sgonfia, piena di domande e dubbi.
Così ho maturato il pensiero che prestare attenzione a come si sta in relazione e a come ci si sente in quel “come”, sia una risorsa davvero preziosa.
Stare nella stessa direzione della corrente senza aver paura di essere portata via, ma allenando il coraggio di navigare con serenità, accoglienza, gioia e fiducia ciò che è, ha molto a che fare con la cura di sé che apre alla vita.
Almeno io oggi la vivo così.
Lasciar andare ciò che va e non trattenere, seppure con amore, ciò che non va, forse è davvero smettere di stare contro corrente.
Che non significa essere bloccata o ferma, ma stare senza riempire, lasciandosi guidare dal flusso della vita.
Senza il desiderio di ottenere o il timore di perdere qualcosa.
Senza pensare di raggiungere una meta, una persona, o una vittoria.
Senza il bisogno di liberarsi da un malessere.
Non è arrendevolezza.
E non è rassegnazione.
E’ come una quiete.
Una purezza semplice.
Un desiderio di seminare vita vivendo senza cercare.
Me stessa, i miei bisogni, i miei desideri, un lavoro che mi piaccia davvero, la pace, una motivazione a ciò che non comprendo, il mio benessere, una persona che mi capisca senza spiegazioni, una che mi possa tenere in considerazione profonda, una che abbia a cuore il mio bene, o che senta di avere cura di me, una che possa accarezzarmi nei momenti bui, un’altra che possa non avere alcuna pretesa o aspettativa nei miei confronti, una che possa dirmi ciò che pensa di me stando nel conflitto, la mia gioia, la mia passionalità, la mia vivacità, la mia energia.
Come se tutto fosse un tesoro da trovare fuori di me facendo ricerca e resistenza in quel fiume che va per la sua strada.
Oggi sento che tutta questa postura è stata un po’ come stare contro corrente, senza godere dello scorrere del fiume così come è naturale che sia, correndo anche il rischio di vedere passare, e andare via, ciò e chi a cui si tiene.
E va bene anche così.
Forse il mio allenamento sul lasciar andare si sta facendo carne nel mio cuore perché sento di voler vivere quella sensazione di stare senza pensare di avere domande a cui dare risposta, ma lasciare, vivendo, che arrivino quelle che sono destinate a me.
Con il cuore aperto.
Pronta a vivere senza indirizzare o guidare, forzare o resistere, fare o creare.
Con il solo impegno personale di mettere nel campo della mia vita la mia energia luminosa.
Semplicemente così.
Ci voglio provare!
Mary, le tue parole arrivano nel profondo della mia anima, sei riuscita ad esprimere sensazioni ed emozione che provo anch’io, ma che mai sarei riuscita a scrivere , facendoledivendare quasi cosa concreta . Grazie
Cara Cristina grazie di cuore per questo tuo commento. Mi fa davvero piacere riuscire a scrivere parole che rispecchiano emozioni che abitano anche in altri cuori.
Parole che rispecchiano riflessioni profonde che solo persone sensibili e delicate riescono a fare e che sono la prova di un lavoro introspettivo notevole! È importante che dopo questo percorso si arrivi a trovare serenità e a rinvigorire quell’energia luminosa che arriva da te! Brava Mariele
Già è molto importante, alla fine di tutto, riconnettersi con la propria energia!