Sudata.
Il respiro affannoso.
La sveglia nella testa senza aspettare che suoni.
Tutto questo di fronte a qualcosa di nuovo.
Un fuori pista della vita.
Lontano dalla routine.
Attaccata alla normalità. Lei.
Serena di fronte ai gesti noti, di tutti i giorni.
Agire.
Le piace agire.
Ma nella direzione che conosce, percorrendo strade note.
Se invece cambiano, arriva, senza che lei lo voglia, la paura.
Arrivano i dubbi, i timori, i pensieri.
E non sono pensieri colorati di luce.
Sono bui.
Inizia a pensare che tutto può accadere in sua assenza.
Che la sua presenza sia fondamentale per gestire la giornata.
Un piccolo disturbo diventa un grande ostacolo perché carico di un bagaglio pesante: l’ignoto.
C’è una linea sottile tra l’anima che ascolta la paura e l’anima che decide di continuare ad agire ugualmente.
La prima è molto meno pigra della seconda ed anche più furba.
Ha sempre paura che vinca.
Ma lei lo sa bene che la paura vince solo se lei glielo permette.
Allora si ripete che deve andare comunque e nonostante tutto.
Perché non vuole che vinca lei, la paura.
Inizia a camminare ed è felice perché sente che le gambe hanno deciso di sorreggerla.
C’è un altro ospite non invitato, però: il suo giudice interiore.
E’ il più severo che ci sia.
Inizia a ripeterle quanto sia ridicola, che fa tanto per scappare dai suoi fantasmi, ma quelli sono più forti di lei.
Le ricorda che sta facendo qualcosa di bello e che non ha motivo, quindi, di sentirsi così agitata, per cui le ripete che c’è un problema serio e la spinge in basso, rallentando i suoi passi e il suo respiro.
L’ansia aumenta perché si nutre di quei pensieri.
Ma lei continua a camminare, lenta, ma cammina.
Sente crescere il coraggio, perché sta vincendo lei, Laura.
Non la paura.
Finita la giornata si sente piena di soddisfazione.
Si ripete che questi giorni, fuori dalla quotidianità, sono ossigeno, vita, amore sia per lei che per chi resta, e benzina per programmarne altre.
Ma il giudice non l’ha lasciata sola neanche per un attimo, ed ora le ricorda che non è riuscita a godersi al cento per cento l’esperienza, perché una parte della sua anima era sempre stata impegnata a tenere a bada la paura.
E’ vero.
Aveva ragione lui.
Ma non sempre.
Intanto sei riuscita ad andare.
Ce l’hai fatta.
Questa volta.
Ed ora hai nel cuore la traccia per perderti ancora.
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