Avete mai pensato ad una relazione come ad un piatto che si crea grazie ad una ricetta?
E agli ingredienti come alle nostre personali competenze di vita, che, amalgamandosi con l’altro, creano miliardi di combinazioni?
Quando si prepara un cibo si ha a che fare solo con ingredienti che scegliamo individualmente per realizzare la nostra ricetta.
In relazione con gli altri, invece, i nostri personali ingredienti, insieme agli strumenti che possediamo per lavorarli, non bastano per dare origine alla relazione.
È indispensabile che le parti coinvolte usino ciò che possiedono, allenandolo per creare il piatto desiderato, ma che lo facciano insieme, dando alla luce le mille combinazioni possibili.
Se in una ricetta ci sono le uova è necessario avere anche la frusta che monta l’albume, mentre se in un’altra c’è la farina bisogna impastarla per aiutare la lievitazione.
Ci sono relazioni che hanno bisogno di ingredienti amari, altre dolci.
Non esiste una sola ricetta, non esiste solo un ingrediente, così come non esiste una sola relazione uguale ad un’altra.
Noi siamo gli stessi, ma è la combinazione che muta e la relazione nasce proprio dall’incontro con l’altro.
Alcuni piatti poi, dopo un po’, vanno consumati, altri invece possono restare più a lungo, ma tutti sono cosa viva che finisce e, come tale, vanno ripreparati.
Esiste, per me, un ingrediente che non può mancare mai a prescindere dalla ricetta che si desidera realizzare.
È il nostro cuore.
È l’intenzione che mettiamo nel creare e costruire e anche nel continuare a cucinare, mettendoci in gioco ogni volta rinnovati dei nostri sbagli.
Quando il cuore c’è si sente, anche se la panna non si monta o se le uova sono scadute o se il prosciutto cotto è stato troppo a lungo nel frigo e, all’ultimo, bisogna ricorrere ad un altro ingrediente.
Il cuore resta nella memoria delle mille combinazioni che si sono fatte quando il piatto veniva realizzato perfettamente.
Ci sono portate che non si preparano così frequentemente, ma restare consapevoli di avere dentro di sé tutti gli ingredienti per realizzarle, è fondamentale.
È una scelta, però.
Ci sono momenti che non si desidera cucinare e comunque la potenzialità resta, ma va comunicata.
Ce ne sono altri in cui una delle parti coinvolte non ha un ingrediente, perché l’ha esaurito e quindi l’altra, senza domande o pretese o aspettative, mette a disposizione il proprio o un altro ancora, perché ciò che conta è dare cibo al desiderio di restare insieme a creare la portata della relazione.
Ecco perché amo le persone che leggono anche ciò che non è scritto nella ricetta, o ciò che non è cucinato o anche solo ultimato.
E amo quelle che inventano abbinamenti mai pensati pur di realizzare una portata insieme anche con pochi ingredienti.
Sono quelle che ti lasciano dentro la certezza che non cambi nulla, pur potendo cambiare tutto.
Possono passare giorni, mesi, anni eppure sai che una combinazione può venire realizzata, perché gli ingredienti ci sono o si possono ritrovare o ricreare.
Se una torta viene bruciata nel forno troppo caldo perché ci si aspettava che ad averne cura fosse solo l’altra parte, beh si resta digiuni!
Se si presta, in tempo, attenzione all’odore di bruciato, andando oltre la propria aspettativa sul controllo altrui, la torta non diventerà nera e il cibo verrà salvato, insieme alla relazione che lo ha creato.
E se anche entrambe le persone coinvolte facessero bruciare tutto quanto, perché distratte dalla vita, beh resterebbe quella memoria del cuore che, anche nelle condizioni più complesse, riuscirebbe a realizzare un piatto semplice, ma pieno di cura amorevole.
E se un giorno anche il piatto preferito non dovesse riuscire più, si può comunque decidere di allenare la forza e il coraggio di provare insieme a cambiare, per restare con la voglia di esserci comunque.
Ecco come immagino e amo, io, le relazioni.
Sei Grande Mary, mai avrei pensato di paragonare una relazione ad una ricetta, però leggendo il tuo racconto ho capito che è la verità, ma sopratutto condivido a pieno che l’ingrediente principale sia il cuore, il resto può variare, ma se c’è il cuore il risultato sarà sempre ottimo. Complimenti. Sempre tanto orgogliosa di te.
Sono io ad essere orgogliosa di te che mi scrivi lasciando il tuo parere qui pubblicamente. E tu sai perchè. Grazie. grazie. grazie.