Voglio scegliere chi avere intorno a me nel cammino della mia vita.
Oggi, voglio scegliere.
Scelgo persone che non mi fraintendano, non lo sopporto più.
Che mi diano la buona fede, perché sta alla base di ogni relazione che si vuole mantenere nel tempo.
Che dietro ai miei gesti vedano solo il mio cuore, non altro. Non c’è bisogno di nessuna caccia al tesoro, perché ciò che faccio è ciò che sento, anche sbagliando.
Voglio che dietro alle mie parole si possa leggere la mia anima, perché è lì, sempre pronta ad essere letta a prescindere dalle mie parole e dalle mie azioni.
E si può leggere l’anima. Eccome se si può leggere. Bisogna volerlo però.
Voglio persone che sappiano discutere con me, anche litigando, rimanendo, però, al mio fianco comunque, perché è nel confronto e nello scontro che si percepisce chi resta e chi, invece, vuole andare. E chi vuole andare, va lasciato andare.
Voglio persone che mi sappiano parlare guardandomi negli occhi, qualsiasi cosa mi debbano dire.
Che mi dicano, senza alcuna remora, se sbaglio, continuando ad amarmi nello stesso identico modo, perché non sono gli sbagli a definire le persone, e nemmeno le vittorie, l’anima di ognuno di noi è un’altra storia.
Se diventi un sassolino nella scarpa, almeno aiutami a liberarmene, accarezzandomi l’anima con le parole, ma soprattutto con i gesti, perché sono questi che fanno la differenza, sempre.
Ho imparato a stare da sola e mi piace.
Posso scegliere e non scelgo tutti.
Non ho energie nè voglia di spiegare me stessa a chi dovrebbe già aver capito.
Non voglio più perfezione.
Non amo i disegni squadrati, ma i colori spruzzati.
Non voglio abitudini che si ripetano, ma sorprese inaspettate.
Non voglio avere paura di sbagliare, perché voglio imparare e crescere a prescindere dall’età.
Voglio imparare anche a tacere, pur essendo innamorata perdutamente delle parole, solo perché, a volte, nel silenzio l’anima riesce a fare dei discorsi meravigliosi per chi li sa ascoltare.
Voglio meravigliarmi per un gesto d’affetto vero, sincero ed inaspettato.
Guardare negli occhi e sentirmi a casa.
Abbracciare e sentirmi protetta.
Piangere e sapere di essere accolta.
Si dice che si vede nell’altro ciò che si è.
Io non voglio persone che vedano ciò che non è e soprattutto che vedano se stesse in me.
Amo la diversità di ciascuno così come amo tutti i colori dell’arcobaleno.
Non voglio obblighi, né imposizioni, ma solo libertà di condivisioni.
Voglio sentirmi accolta, non ferita.
Non da tutti, lo so. L’ho capito. Non è possibile, però oggi una cosa la so.
Oggi posso scegliere e mi piace.
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