Questa mattina ho avuto la conferma che non ho alcuna voglia di avere nella mia vita persone che usano scientificamente tecniche di comunicazione imparate alla perfezione, senza fare arrivare il cuore, senza scoprirsi davvero, senza mostrare autenticamente se stessi e il proprio sentire, rischiando.

Sono bravissime, molto più di me che mi bagno di ogni colore emotivo possibile.

Mi lasciano quella sensazione di ribaltamento della realtà come se con le parole, usate con vera maestria, riescano a raffigurare davvero la realtà narrata, senza accorgersi che non hanno proprio visto l’altra parte, perchè il loro sguardo è altrove. Forse non gli interessa o forse il ruolo ricoperto è diventato una seconda pelle che ha ingabbiato il cuore rendendolo cieco.

Sono perfette in questo ruolo, non una sbavatura, non una virgola fuori posto, non un errore linguistico.

Ma sempre ruolo resta.

Essere autenticamente una persona è tutta un’altra storia.

Io, nella mia vita, voglio e scelgo persone.

Persone vere che profumano di vita vera, di errori, di sbucciature, ascolto profondo, che amano la semplicità, la presenza reale e l’arrivare all’altro nella propria nudità.

Non è per tutti. Lo so bene. E’ per quello che la vita ci presenta eventi che ci fanno capire quanto sia importante scegliere per sè ciò che risuona dentro al cuore. Spesso non sono eventi piacevoli, ma pur sempre evolutivi per noi.

È così che, con tanta gratitudine verso me stessa, lascio andare ciò che non tocca il mio cuore.

Io voglio persone.

Persone che sento vere e autentiche.