Guardare gli altri con i propri occhi è guardarli soltanto da un lato, come quando si guarda una medaglia pensando che ci sia solo il lato davanti ai tuoi occhi.
Invece se giri capisci che esiste un altro lato che non potevi vedere se non cambiavi posizione.
Cambiare posizione per vedere l’altro lato delle persone, delle situazioni e delle cose, questa è una capacità che voglio coltivare sempre di più per insegnare a me stessa che non è tutto come sembra o come appare, a volte è come senti, a volte no, a volte è molto lontano da come pensi che sia.
Cambiare posizione per guardare gli altri con gli occhi degli altri.
Capire che dietro ogni sorriso può esserci tanta tristezza e dietro tanta tristezza una grande voglia di sorridere.
Dietro la paura c’è la voglia di volare verso nuove esperienze, dietro l’eccitazione c’è la paura di volare.
Dietro la passione c’è tanta fatica inespressa.
Siamo tutti bravi a fermarci di fronte alle cose, alle persone, alle situazioni, e non andiamo dietro.
Dietro per vedere ciò che davanti sarebbe impossibile vedere.
Cambiare posizione per andare dietro e per riuscire ad andare oltre.
Perché chi riesce ad andare oltre non guarda solo con gli occhi, ma attiva lo sguardo del cuore, dell’anima.
E questo è uno sguardo dai contorni sbiaditi, crepati e colorati per insegnarci che esistono le crepe da cui far entrare la luce, le sfumature per amare i colori e i pensieri poco definiti, le immagini senza contorno per ricordarci di non mettere niente e nessuno dentro una cornice e imprigionarlo nella nostra idea, le soprese per imparare ad amare i cambi di programma e riuscire a prenderci meno seriamente, e così, pian pianino, capire che iniziamo a guardare noi stessi, e gli altri, con sempre maggiore indulgenza, perché ognuno di noi non può che essere la migliore versione di sé che riesce ad essere.
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