L’ago ha iniziato ad entrare nella pelle per fissare parole già tatuate nel suo cuore.
Quanta fatica.
Quanto cammino.
Quante scale.
Quante cadute.
Quante lune e quanti soli per tatuare quelle parole nell’anima.
Ma nell’anima ogni scritta è definitiva perché lascia un segno che resta attaccato lì in quel punto identico in cui ti ha colpito, facendoti male.
Si prova a fare esperienze per cancellare, ma nulla si cancella, perché nulla va dimenticato.
Semplicemente guardato, attraversato e vissuto.
Senza giudizio e senza aspettative.
Il corpo aveva bisogno di aprire una finestra sull’anima.
Ecco perché l’ago continuava ad entrare nella pelle lasciando il suo inchiostro nero.
Pungeva.
Dolore fastidioso e piacevole.
Fastidioso per il corpo.
Piacevole per l’anima.
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