A volte vorrei parlare con la bambina che sono stata come se fosse qui di fianco a me.
Inizierei guardandola negli occhi cercando di capire cosa dicono, perché lo so che le parole che uscivano dalla sua bocca erano, spesso, diverse da quelle che abitavano nel cuore.
Ma lo so oggi.
Non lo potevo sapere allora.
Era grandissimo il desiderio di piacere, di essere vista, amata e accolta.
Di essere luce e sostegno e non pensiero e preoccupazione.
Troppo forte era l’istinto di essere chi c’era bisogno che io fossi.
Percepivo tutto.
Percepivo prima.
E percepivo troppo.
Come se avessi delle antenne sulla testa e dentro al cuore.
Come se fossi stata un wi-fi vivente, collegato con tutte le sintonizzazioni familiari e non, anche quelle più nascoste, che poi a me nascoste non erano praticamente mai perché le sentivo sulla pelle.
Chissà cosa mi direbbe oggi.
Chissà cosa le piacerebbe fare insieme a me.
Quando si è piccoli, si è davvero come un foglio bianco su cui scrivere e spesso le parole che scriviamo, per darci una forma, non sono quelle che ci aiutano a diventare chi siamo.
Ci vogliono delicatezza, pazienza, ascolto, attenzione, gentilezza, sicurezza, allegria e cura.
Io credo che la bambina che sono stata mi continui ad abitare dentro al cuore.
È prezioso per conoscermi e comprendermi.
E perché no? Riprendermi per mano e cercare, insieme a lei, di piacermi, di vedermi, di amarmi e di coccolarmi.
Proprio come desideravo da bambina.
Ma questa volta, da adulta, lo desidero da me stessa.
A voi è mai capitato di pensare alla/al bambina/bambino che siete stati?
Oggi siete un po’ simile a lei/lui?
Vi capita di trovarvi sorridente perché lo sentite che vi sta prendendo per mano ricordandovi la vostra essenza più pura e profonda?
Avete voglia di giocare un pò?
Prendete carta e penna e scrivete un pensiero, una parola, una frase, una lettera, qualcosa che vorreste dire oggi alla/al bambina/bambino che siete stati.
Prima, però, chiudete gli occhi e fate dei profondi respiri.
Forse ciò che arriva è ciò di cui avete bisogno anche oggi.
Provate!
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