E chi lo dice che esagerare sia sbagliato?
Esagerare quando si ama, quando si piange, quando si ride, quando si fa l’amore, quando ci si sfoga con un’amica, quando si sogna, quando si bacia, quando ci si abbraccia, quando si aiuta, quando si dona, quando si ama.
Penso sia meraviglioso, ma spesso questa parola viene usata in senso negativo.
Allora sono andata a riprendere il significato della parola esagerare:
“Far sembrare maggiore di quanto sia realmente; amplificare, ingigantire i propri meriti. Superare la giusta misura. Rendere eccessivo, accentuare. Superare i limiti del giusto o del conveniente, eccedere”
Mi sono chiesta chi stabilisce quali sono i limiti del giusto o del conveniente?
Chi definisce la giusta misura?
Chi pensa che rendere eccessivo sia andare fuori misura?
Chi sente le emozioni amplificate dentro di sé, perché deve ridurle al giusto limite?
E quella parte che viene ridotta dove va a finire?
Va in giro dentro ognuno di noi. Io lo so perché lo sento.
Lo so perché ogni tanto ci si ritrova dei pezzi di emozioni lasciate da parte perché ritenute esagerate.
Ma è la mente che aveva fatto quel pensiero, sorda di fronte al cuore che bussava per farsi sentire.
Esagerare significa anche accentuare che significa anche evidenziare, e si evidenzia solo ciò che è importante.
Anche a scuola ci insegnavano ad evidenziare le frasi che dovevano restare impresse nella mente.
E allora perché nelle emozioni dobbiamo avere un limite di espressione?
Mi piace pensare che non ci siano misure e restrizioni quando si vivono le emozioni.
E penso che si possa imparare a coltivarla questa capacità provando ad ascoltarsi profondamente o anche ad essere sordi davanti ai discorsi della mente che vuole stare dalla parte dei bottoni, sempre.
Ma le giacche sbottonate sanno di vita, e allora proviamo a metterci da quella parte con le nostre emozioni vissute, attraversate, e sentite.
Noi e le nostre emozioni esagerate.
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