Certe parole sono chiodi.
Chi le riceve può scegliere di non coglierle, ma chi le pronuncia lo fa perché le aveva dentro, prima di sputarle fuori agli altri.
E dentro, hanno tagliato.
Hanno ferito.
Hanno fissato rigidità, proprio come fa un chiodo che tiene fermo un quadro.
Ecco perché fanno male soprattutto a chi le pronuncia.
E questo non sempre viene colto.
Ma fanno male anche a chi le ascolta.
E in conflitto entrano non le persone, ma i bisogni irrisolti delle stesse.
E’ un richiamo reciproco che ferisce.
Interromperlo è fondamentale.
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