Il verde intorno a te.
La musica nelle cuffie.
La voglia di farcela, la solitudine, il sole, gli uccelli che volano liberi in cielo.
Pensieri.
Silenzi.
Paure.
Rabbie.
Voglia di urlare.
Ricordi taglienti.
Ricordi che pungono e restano, come quando la vespa ti lascia dentro parte di sé.
E intanto cammini, cammini, e cammini.
Sempre più veloce, sempre più sicura che tu possa farcela.
E lo senti che sei una che ha attraversato la tempesta e che, forse, c’è sempre un po’ in mezzo.
Non ti fermi.
Cammini.
Cammini certa di volere arrivare al traguardo ed anche oltre.
Ti inciampi.
Non hai visto un ramo.
Eppure è sempre stato lì.
Questa volta sorridi, però, perché la caduta ti fa pensare alla vita, che in fondo è proprio così: tu pensi di avere tutto sotto controllo e poi all’improvviso inciampi e cadi, ma ti rialzi diversa, perché ogni caduta ti cambia.
E ti ritrovi a terra a sorridere perché sai che tu non sei quella caduta e nemmeno sei la forza che ci hai messo nel rialzarti, tu sei oltre.
Tu sei, fuori e dentro, una che ha ancora voglia di crederci.
All’amore delle favole, all’amicizia che supera ogni distanza e difficoltà, alla vita che cambia senza chiederti il permesso, alle emozioni spiacevoli che ti parlano di te, e a quelle piacevoli che vorresti moltiplicare.
Cammini.
Continui a camminare.
E’ troppa la voglia di vita che hai dentro di te.
Troppa.
E cammini.
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