Scrivo questo post per dirvi che ho deciso di prendermi una pausa.
Ne ho desiderio, timore, e credo anche di averne bisogno.
Non pubblicherò per un po’ le mie parole e, mentre ve lo sto scrivendo, temo di non farcela, perché la spinta che sento dentro al cuore, ogni volta, è forte.
La passione che mi spinge ogni giorno a mettermi al computer per partorire parole è potente.
L’autenticità che vivo è preziosa ma faticosa.
Le energie vanno ricaricate.
Voglio prendermi del tempo per me.
Tempo di vita.
Non so quanto durerà, sono fiduciosa che lo sentirò dentro al cuore, sulla pelle e nella mente.
Voglio ringraziare pubblicamente tutte le persone che in questi mesi si sono fermate per leggermi, nonostante la complessità della vita e quelle che hanno scelto di scrivermi per commentare le mie parole.
Ringrazio gli occhi delle persone (loro lo sanno) che ho incrociato ogni volta che il mio sguardo riusciva ad alzarsi, mi hanno fatto sentire sostenuta e accompagnata.
Ringrazio anche le esperienze di vita di questi mesi che mi hanno messa a contatto con le mie ferite e fragilità, perché mi hanno ricordato che la pace con se stessi è un progetto personale che finisce con noi.
Ringrazio la mia imperfezione che mi ha ricordato quanto perfetto sia solo ciò che è finito e io finita non sono.
Sono viva e voglio ricordarmelo.
Vi lascio con una frase di Emily Dickinson:
“Fiorire è il fine. Essere un fiore è grande responsabilità”
E con una di Alda Merini:
“Ma cosa sei tu, in sostanza? Qualcosa che lacrima a volte, e a volte dà luce…”
Vi abbraccio virtualmente e vi auguro di vivere il coraggio di abitare ciò che vi nutre.
Maria Elena
Ben venga lo stop se serve a ricaricare le pile, in modo tu possa ritornare presto carica a scrivere cin la stessa delicatezza e profondità che ti contraddistingue.
Buona vacanza e un abbraccio forte
Grazie! Ce la metterò davvero tutta!