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Lug 17, 2021 | Emozioni | 2 commenti

Sono arrabbiata.

Sono arrabbiata e scelgo di scrivere senza fare prima decompressione, perché voglio che questa rabbia mi possa aiutare a capire sempre di più cosa voglio e cosa non voglio per me.

Le parole escono così veloci che saranno anche prive della cura che amo tanto avere.

Chi mi legge mi perdonerà.

Voglio vivere modalità prive di giudizio, aspettativa e pregiudizio.

Voglio sentire empatia e altruismo anche nel conflitto.

Voglio persone che diano valore alla relazione più che a ciò che devono dire.

Non voglio persone che si mettano al centro della scena, senza valutare la complessità della vita altrui.

Voglio essere amata al di là dei miei errori che esistono perché sono un essere umano imperfetto.

Voglio persone che guardino alla mia interezza senza fermarsi alle mie naturali e umane stonature.

Voglio persone aperte al dialogo e alla voglia di vivermi così come sono, luci e ombre.

A volte anche senza chiedere perché o spiegazioni.

Voglio persone che abbiano la capacità e il desiderio di andare oltre, quando serve, con gentilezza e delicatezza. 

Quelle che sanno e non dimenticano che io ci sono! eccome se ci sono quando serve! E anche quando non serve!

Ci sono forse troppo, ahimè!

E se per caso prendo pause, volontariamente o no, non va bene.

A prescindere dal motivo. Non è ammesso.

Amo le persone che mi sanno vulnerabile e stramba, ma ascoltano il mio cuore fragile, forte e presente spesso anche silenzioso e in disparte.

La mia autenticità e il mio amore per la verità, oggi, mi stanno donando il coraggio di vivere il lasciar andare chi evidentemente non mi vede per come sono realmente, al di là delle azioni che possono anche essere diverse da quelle che ci si aspetta da me.

Perché quando nella vita c’è armonia è molto semplice andare d’accordo, ma è quando ci sono gli sbagli, le stonature, le salite, le difficoltà, i malumori, i dispiaceri, i pensieri, i cambiamenti, le pause, che voglio allenare il mio cuore ad avere uno sguardo attento all’altro e lo stesso voglio per me.

Voglio reciprocità.

E non mi vergogno più di dirlo.

Reciprocità non significa dare per ricevere, ma sentire che c’è quello scambio che costruisce creando un flusso continuo di presenza e bene, anche senza sentirsi o toccarsi.

E perché questo possa accadere è necessario togliere, dal centro degli eventi, se stessi e ricordarsi che il proprio personale punto di vista è solo parziale e magari neanche vero.

Sono così arrabbiata!

È una rabbia giusta, però, quella che scorre nelle mie vene oggi.

Perché sento la protezione di cui ho bisogno per cambiare strada con forza e coraggio.

Perché per usare il cuore dicendo ciò che si prova nel dolore, è avere coraggio.

E io sono felice di farlo, senza offendere o ferire.

Accade lo stesso?

Certo, può accadere.

E io mi prendo tutta la responsabilità di ciò che dico, ma non di come viene interpretato ciò che dico. 

Il mio cuore non sa fare male, ma purtroppo è bravissimo a riceverne, perché non chiude la porta, non si protegge e lascia entrare.

Basta dedicare energie a ciò che non costruisce armonia e a ciò che complica. La vita lo è già abbastanza da sola.

Le energie per dare frutti poi finiscono.

Io sono stanca.

Molto.

Stanca anche delle aspettative degli altri su di me, come se dovessi essere sempre impeccabile.

Non lo sono!

Non lo sono affatto!

Anche se ci metto tutta me stessa ogni volta, sbaglio!

Comprendo, capisco, cresco e sbaglio ancora, e così continuo ad imparare l’arte della vita che resta imperfetta!

Una cosa oggi mi è chiarissima: non amo le etichette, ma una su di me voglio cucirla perché mi definisce senza ogni dubbio: sono CUORE. Punto.

Cuore pieno di tanto e di troppo.

Incasinato a volte, complesso per la maggior parte, pazzo e pieno di paure, dubbi e pensieri tossici, ma anche pieno di voglia di essere chi è, senza doversi giustificare con chi è cieco o con chi guarda altrove o guarda se stesso.

Voglio persone che restino nel conflitto dando valore a tutto questo.

Voglio persone che leggano l’intenzione al di là delle parole, del tono e del modo.

Voglio chi mi dica che sbaglio, certamente, ma che lo faccia facendomi arrivare anche la cura necessaria per aiutarsi a conoscersi e a comprendersi, perché siamo tutti così complessi e tutti abbiamo storie complicate.

Io voglio fiorire.

Nonostante tutto.

E lo so che per farlo ci vuole anche il concime!

Lo accetto e lo accolgo, ma oggi sono arrabbiata e voglio liberamente scriverlo per dare valore anche a questa emozione così difficile da vivere per me.

Soprattutto in pubblico.

Io sono anche questa.

E non mi nascondo più.

2 Commenti

  1. Daniela

    cara Maria Elena mi ritrovo in tante parole che hai scritto anche io in questo momento sono piena di rabbia ma a differenza tua non riesco a buttarla fuori e mi rimane dentro con tanti “perché?”
    Le persone a volte deludono e a volte siamo noi a deludere gli altri ma chi ti ama ti rimane accanto sempre
    Perché l’ amore per me è l’unica medicina per la rabbia
    Non dobbiamo mai nascondere i nostri sentimenti che siano di amore o di rabbia e se a te fa bene scrivere per dare sfogo alla tua rabbia è giusto che tu lo faccia e nessuno si deve permettere di giudicare
    Continua a scrivere perché hai un dono meraviglioso
    La tua scrittura infonde speranza coraggio e umanità
    Sei una meravigliosa scrittrice emotiva e io ti ammiro

    Rispondi
    • Maria Elena Friggione

      Daniela grazie di cuore di questo tuo commento e grazie anche per aver letto il mio pezzo. Non è stato facile decidere di pubblicarlo, ma poi ho pensato che anche le emozioni più spiacevoli si possono navigare e magari con le mie parole avrei potuto aiutare qualcuno a sentirsi meno solo, perchè immagino che siano condivisibili in alcuni momenti della vita. Mi dispiace tantissimo che tu sia piena di rabbia e che tu non riesca a trovare un canale per buttarla fuori, perchè so che così fa male … tanto… Come anche i “perchè” della vita a cui non c’è una risposta… Hai detto bene: l’amore è l’unica medicina non solo per la rabbia, ma in generale per il dolore, quello che ti si attacca al cuore e fa fatica ad andarsene. Forse una strada per te potrebbe essere quella di ricordarti la tua capacità di amare e di prenderti cura partendo da te stessa però. So che non viene facile, ma per me imparare è importante. Io te lo auguro con tutto il cuore. Grazie ancora!!

      Rispondi

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