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Apr 17, 2020 | Emozioni | 0 commenti

Fiorire

“Ma come fa a far tutto?”: è questo il titolo di un libro che ho letto diversi anni fa di Allison Pearson. Quando me l’hanno regalato mi sono detta caspita: “che vita, la protagonista!!”  Poi dal libro ho spostato lo sguardo alla mia vita di tutti i giorni e mi sono resa conto di quante volte ripetevo a me stessa, in silenzio, nella mia mente, quella domanda. Accade anche oggi.

Era come se vivessi su un treno ad alta velocità, senza guardare veramente, perché la velocità me lo impediva, ed io non me ne rendevo conto.

Fare tutto, era, per me, anche farlo perfettamente o, comunque, sempre d’accordo con tutte le parti di me, e il senso di frustrazione a fine giornata, spesso, mi veniva a fare visita.

Oggi, invece, ho capito che voglio sentirmi in armonia con me stessa, provando a rallentare ed a mettere in dialogo tutti i pezzetti della mia anima, che cerca comunque equilibrio ed amore per l’imperfezione.

Spesso ho avuto, ed ho tuttora, la sensazione che il mio cuore sia come la borsa di Mary Poppins che riesca a tirar fuori l’attenzione a mille situazioni e persone, con un impatto emotivo che assomiglia, spesso, a benzina messa sul fuoco. Un fuoco che ha rubato tempo e sguardi a me stessa. “Ci sarà tempo” mi dicevo. E così nel fare per gli altri, perdevo me stessa. Ho sempre amato il calore, il sole, il caldo, e nel donarlo mi sentivo viva. Ma dimenticavo di partire da me.

Oggi lo so.

So che devo e voglio partire da me.

Oggi sto imparando a respirare per ascoltare il rumore dell’aria che muove il mio corpo, sto imparando la leggerezza che dona il delegare e chiedere aiuto, per impiegare il tempo che avanza a me stessa e smetterla di rimandare, sto imparando a prendere le giuste distanze da chi spinge la tanica di benzina, senza capire che, se si rovescia, è “contro” di me, sto imparando a praticare yoga e meditazione perché voglio imparare a stare con quello che c’è, affrontando il fastidio dei pensieri che non vorrei, ma che mi abitano, amo dedicare il mio tempo alla lettura che mi aiuta a viaggiare in mondi diversi, mi piace studiare perché la mia curiosità e fame di conoscenza sembrano non spegnersi mai.

Oggi sto imparando, con fatica, ad essere paziente con chi non mi capisce, sto imparando a vedere nella rabbia, nella paura, nella tristezza un messaggio per me.

Oggi sto imparando a lasciar andare il desiderio di avere ragione e soprattutto sto imparando a lasciar andare la voglia di essere apprezzata e guardata come fossi l’unica stella che brilla nel cielo, senza nemmeno pensarlo.

Oggi so anche “non fare”, se sento che ho fatto troppo. Riesco a fermarmi un passo indietro, e se anche ne faccio uno di troppo, riesco a sentirlo, perché mi ascolto, mi fermo e mi guardo.

Oggi sto imparando a fiorire, ecco credo sia questo.

Chissà forse essere caduta da una montagna ripida facendomi ferite profonde, mi ha insegnato l’importanza di fiorire, per dare voce alla mia anima che non aspetta altro.

Ho capito che per fiorire non serve sempre un prato verde, un terreno giusto, il momento opportuno, per fiorire esiste un tempo: quello necessario al seme di diventare un fiore, in ogni luogo, in ogni spazio ed in ogni momento.

Spesso mi sento un seme lento, come se non fosse mai pronto a sbocciare fino in fondo, come se non arrivasse mai il tempo giusto per me, come se il seme fosse nato per restare potenzialità e non fiore da cogliere, come se mi mancasse sempre qualcosa per rendere quel fiore davvero meritevole di essere ammirato, che poi finisce per non sentirsi mai abbastanza, dimenticando che l’unico sguardo che trasforma il seme in fiore è il mio.

Ho capito che, per fiorire, togliere, a volte, sia meglio che aggiungere, che la solitudine può essere un’amica preziosa, che la dolcezza di un’arpa che sento suonare riesce a guidare le mie mani per scrivere di me e guardarmi, un pò più nuda, ma vera, come ho fatto, oggi, scrivendo queste mie parole. Ho capito che per fiorire bisogna spogliarsi delle armature che ci siamo costruiti per proteggerci, ma che hanno contribuito ad irrigidirci.

Come faccio a far tutto?

Oggi non lo so esattamente e non mi interessa.

Semplicemente vivo i miei attimi di vita per come riesco, semplicemente permetto e concedo a me stessa di scoprirmi e mostrarmi per quella che sono, togliendo un po’ di terra e vedere che, magari, il seme un po’ fiore sta diventando!

Semplicemente permetto al mio seme di trovare, in sè, la forza e la spinta di fiorire del tutto.

Perché, oggi, io lo so che è possibile.

Lo intravedo il fiore.

Ne sento quasi il profumo.

 

 

 

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