Una metropolitana sfreccia così veloce davanti ai miei occhi che non riesco a distinguerne il numero.
Con la stessa velocità sento nella mia testa tutti insieme i loro pensieri.
Tristezza.
Apatia.
Paura e allegria.
Entusiasmo.
Voglia di superare i limiti.
Voglia di trasgredire.
Voglia di stare nelle regole.
Di essere amati
Di amare
Di provare
Voglia di sperimentare
Voglia di stare fermi
Voglia di correre
Di sorridere
Di urlare
Ballare
Tacere
Chiudersi in se stessi
Correre in un prato verde
Voglia di vedere scorrere il sangue.
Sangue marcio.
Sangue puro.
Ecco! Rosso!
Vorrei un semaforo rosso che potesse fermare tutti i loro pensieri e per un attimo poterli ascoltare uno ad uno con dolcezza, calma e lucidità.
Non tutti insieme così come li provano nella loro testa e nel loro cuore.
Ma uno alla volta.
Verde.
Il semaforo delle emozioni torna verde.
Vigile inesperto, io, in mezzo al traffico delle loro anime.
Spettatrice muta.
Non sanno chi vogliono diventare perché vivono al presente.
Temono il futuro così incerto anche per loro.
Noi colonne portanti alle quali appoggiarsi, crolliamo di fronte ad un loro battito di ciglia e loro felici di averci convinti, corrono verso il traguardo più deboli perché non hanno fatto fatica.
La stessa fatica che ha portato noi a diventare solide colonne.
0 commenti