Il tempo trascorso è dolce miele sulle ferite, ma ci sono le cicatrici a ricordarle.
E non solo.
Perché non serve guardare e toccare una cicatrice per riportare alla memoria una ferita.
Ogni giorno che vivi dopo averla sul tuo corpo, ti accompagna come se ti tenesse silenziosamente per mano.
Con il tempo si sta meglio però. Molto meglio.
Si ha dentro la forza di ciò che è stato superato.
Si ha nel cuore la voglia di vivere ogni attimo senza sprecare nemmeno un secondo di tempo.
Si sente amore intorno, amore dentro e amore fuori.
La consapevolezza acquisita è figlia di sguardi e di amore verso ciò che c’è stato e c’è.
Si finisce per amare teneramente le proprie fragilità che, nelle difficoltà, creano un legame meraviglioso con la forza che c’è in ciascuno.
Si parlano.
Si sostengono.
Perché non solo la fragilità è faticosa da sostenere, è la forza che spesso va sorretta di più, perché nasconde un bisogno e confonde gli animi.
Animi pieni di vita che oggi, dopo la ferita, hanno coraggio di lasciar andare ciò che pesa.
E così libere e leggere amano se stesse con, e soprattutto per, le cicatrici.
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