Amo la montagna perché mi ricorda la vita.
Le salite, la fatica, la voglia di mollare per la stanchezza, meno forte, però, della voglia di arrivare in cima per goderti il panorama, perché sai che solo da lì puoi ammirarlo.
Durante il cammino ti puoi inciampare, ma per arrivare alla meta ti rialzi e riparti.
Le discese ti fanno prendere fiato, ma non sempre così istintivamente, visto che spesso sono brevi, improvvise e ripide ugualmente.
I percorsi pieni di sassi, salti e imprevisti.
I vuoti che senti andando sugli impianti, come i momenti in cui ti senti persa e senza appoggi, uniti alla meraviglia di vedere la bellezza del tutto, allontanandoti sempre di più, perché solo da lontano riesci ad apprezzare il grande panorama, come se il tuo occhio diventasse un grand’angolo in grado di racchiudere ogni meraviglia della natura. Così nella vita, spesso, è un bene prendere le distanze e guardare le cose, le persone e le situazioni da lontano o da un’altra prospettiva e ti accorgi di apprezzare particolari che non avevi nemmeno visto.
Gli odori semplici, i sapori intensi, i colori vivi, l’aria pura.
Nel cammino sei da solo con te stesso, le tue capacità e la tua voglia di arrivare.
Nessuno può camminare al tuo posto e nessuno può decidere per te. Così come quando ti trovi, nella vita, di fronte a scelte importanti, o anche meno, e capisci che tutto dipende solo da te.
Ci sono salite che devi affrontare solo tu. Come quando sei di fronte ad una malattia: ti puoi appoggiare, chiedere aiuto e sostegno, ma sei tu che devi combattere. Da solo.
Sali su una funivia e ti senti sospeso per aria, senza la terra sotto i piedi, e, per un attimo provi paura, e pensi che in fondo nella vita ci sono tanti rischi, scommesse con te stessa, scherzi che il destino ti fa o che tu incontri lungo il cammino, che ti fanno sentire come se ti mancasse la terra sotto i piedi, ma lì sopra, solo lì sopra, con il cuore che batte, ti sembra di volare e forse, in fondo, lo stai facendo, non con il corpo però, ma con l’anima.
E quando arrivi in cima capisci che tutta la fatica aveva una ragione: se ti fossi fermato non avresti mai potuto vedere il panorama che ora vedi.
A volte, preso dalla fatica e dal percorso, sei costretto a guardare per terra e ti dimentichi del panorama meraviglioso che hai intorno a te, così come, spesso, nella vita ti dimentichi di guardare negli occhi una persona e ascoltare quello che il suo cuore ti sta dicendo, mentre la bocca tace.
Capita di essere costretto a camminare con un sassolino nella scarpa, perché il tragitto è troppo ripido e non puoi fermarti a toglierlo e così capisci che bisogna andare avanti anche quando vorresti fermarti.
Inizi il cammino e non sai cosa accadrà nel mentre, però sei catturato dalla meraviglia del durante, e in fondo pensi che la vita non è raggiungere una meta, un punto di arrivo, ma il viaggio stesso.
In montagna gli uomini incontrano gli animali e si rispettano, come se ognuno avesse un proprio spazio, senza invadere quello altrui e allora pensi che nella vita le relazioni dovrebbero essere tutte così: senza invasione, ma con totale comprensione.
In cime tra le montagne ti sembra di essere più vicino alle stelle e vicino alle stelle gli occhi si illuminano e il cuore non smette di sognare.
Cambia il tempo velocemente, in montagna, e le nuvole spariscono per lasciare spazio al sole che batte e scalda intensamente, forse, perché è più vicino. Così durante il cammino della vita capita che le nuvole arrivino all’improvviso e coprano il sole che resta, però, sempre lì, pronto ad essere scoperto da chi non perde la fiducia nonostante i temporali.
Durante il cammino, in montagna e nella vita, capisci che è ciò che hai dentro che ti fa apprezzare ciò che hai intorno, perché solo un’anima gentile, sensibile, forte e coraggiosa riesce a cogliere le meraviglie semplici e spettacolari della natura e della vita.
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